A “contendere” all’olivo il ruolo di leader nelle coltivazioni del territorio è la vite. Questo perché nel Salento, dopo l’inesorabile decadenza delle coltivazioni del cotone, molte aree fertili furono convertite alla coltivazione della vite verso la fine del XIX secolo. Per molte famiglie questa coltivazione divenne la base della propria economia e la vendemmia impiegava larghe fasce di popolazione per almeno un mese e mezzo. I lavoratori che erano impiegati in questa attività ricevevano non solo un salario, ma anche la “giornata”, vale a dire una sorta di premio in natura che consisteva in un cesto pieno d’uva. Quando a lavorare nei vigneti era un’intera famiglia, la quantità d’uva raccolta in una stagione era molto abbondante e così, oltre alla classica trasformazione in vino (di cui molti sono oggi marchi rinomati e produzioni di eccellenza DOC, DOP e IGT), si diffusero anche altre soluzioni per utilizzare l’uva in esubero tramite ad esempio il vincotto e la mostarda, una tradizionale marmellata d’uva prodotta con vitigni autoctoni, soprattutto negroamaro.
Info e prenotazioni: 340.8953013 (dalle 13.00 alle 21.00)
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Vi accompagneremo in un’inebriante visita guidata dai profumi intensi, scoprirete tutti i segreti della vinificazione salentina e dei nostri ottimi vini.